Il 21 Dicembre si festeggia la notte più lunga dell’anno. Il solstizio d’inverno.
Il solstizio d’inverno

Questo corrisponde a quel momento in cui il sole si trova alla massima ‘altezza’ nell’emisfero Sud (essendo perpendicolare al tropico del capricorno), dove coicide con l’inizio dell’estate. Nell’emisfero Nord, invece, segna l’inizio dell’inverno.
Questo è il giorno dell’anno in cui le ore di luce, nell’emisfero boreale, sono minori. Ciò è dovuto all’asse di rotazione terrestre, che non è perpendicolare al piano dell’orbita della terra. Il tutto fa si che per metà dell’anno l’emisfero settentrionale sia più ‘esposto’ verso il sole, mentre per l’altra metà lo sia l’emisfero australe.
Ed ecco da cosa ha origine la magia dell’alternarsi delle stagioni.
Da questa notte in poi le ore di luce cominceranno ad aumentare, raggiungendo il massimo nel solstizio d’estate, 20 o 21 Giugno.
SHAB-E YALDA

Shab-e Yalda (notte di Yalda), in origine Shab-e Chelleh (la notte dei 40) è una tradizione antichissima.
Veniva in antichità considerato un giorno negativo, in cui le tenebre perduravano più della luce, ci si riuniva in famiglia e tra amici per proteggersi e per superare questa lunga notte. Il festeggiamento era dedicato alla giornata successiva, quando la luce tornava a vincere sull’oscurità , guadagnando, di giorno in giorno, più spazio.
Lontane tradizioni permangono ancora oggi. Riunendosi tra parenti o amici fino a tarda notte. Raccontando storie, aneddoti e recitando poesie di Hafez, poeta persiano vissuto nel XIV secolo, ed oggi sepolto nella sua città natale, Shiraz.
Ma elemento importantissimo di questa ricorrenza è sicuramente il cibo.
Il melograno, così come l’anguria. Frutta fresca ma anche frutta secca, sempre presente nei tavoli iraniani.


La tradizione vuole che, consumando questi cibi, si possa essere protetti nei mesi a venire, auspicando e garantendo così una buona salute. Â

Beh ora mi vado a preparare anche io!