La risposta a questa domanda ci porta indietro di millenni, senza però poter darci una risposta precisa e sicura. Per prima cosa ricordiamo come i materiali che costituiscono un tappeto siano materiali di origine organica (lana, seta, cotone), soggetti quindi a una difficile conservazione per lunghi periodi. Questa conservazione può essere facilitata in situazioni di anossia (ossia assenza di ossigeno). Oppure in situazioni in cui si ha forte aridità o temperature estreme (condizioni poco favorevoli alla presenza di vita, quindi anche a organismi che possano intaccare il reperto). Comunque le possibilità di conservazione del manufatto è scarsissima.
Questo per esplicitare come i seguenti esempi di ritrovamento non possano rappresentare un record sufficiente per affermare che il tappeto abbia sicuramente origine in un certo secolo piuttosto che in altro. Si possono solo fare delle ipotesi.
Pazyryk
Rinvenuto dai russi Rudenko e Grinzanov in uno scavo del 1949 in Siberia sui monti Altaj, vicino alla Mongolia. Il luogo del ritrovamento diede il nome al tappeto. Le condizioni estreme dell’area ne garantirono la conservazione.
Lo trovarono all’interno di una tomba scavata nel terreno. Tomba che molto probabilmente ospitava il corpo di un condottiero scita, una popolazione nomade delle steppe Euroasiatiche. Il tappeto si trovava sopra un carro, e furono trovati anche i resti di un cavallo ed altri oggetti. Tutto ciò rappresentava il corredo funebre dello scita, accompagnato da riti crudi e sanguinari.
Il tappeto è ora conservato presso lo State Hermitage Museum di San Pietroburgo, Russia. Secondo studi effettuati con il carbonio-14, risalirebbe al V secolo a.C.
La sua origine è comunque incerta. Per alcuni il tappeto fu tessuto dagli Sciti stessi. Altri associano per somiglianza i disegni presenti nel campo e bordi del tappeto ai rilievi delle antiche rovine persiane di Persepoli. Altri ancora pongono le sue origini in Armenia.
In ogni caso i disegni e la complessità tecnica del Pazyryk indicano subito che questo non possa essere stato il primo. Bensì si potrebbe essere arrivati a tali lavorazioni dopo molti anni. Quindi questo reperto è frutto di esperienza e evoluzione nell’arte della creazione dei tappeti. Rappresenta allora un indizio inconfutabile dell’ancora più antica loro origine.
Grotte di At-Tar, Iraq
Ctesifonte
Ctesifonte fu l’antica capitale della Persia dei Sasanidi, poco distante dall’attuale Baghdad, in Iraq. Cosroe I al potere, intorno al 500 d.C.
Leggende, così come fonti storiche, affermano che qui, nel palazzo reale, si trovava uno splendido tappeto, in oro e pietre preziose. Forse donato al Re per placare la sua crudeltà verso i cittadini, contro i quali diventava crudele durante l’inverno. Egli amava cacciare all’aria aperta e infatti i disegni del tappeto imitavano la natura, i fiumi, gli alberi. Tutto ciò proprio per placare la malinconia del Re. Questo tappeto è noto come Baharestan, cioè ‘Giardino della primavera’ in persiano.
Di questo tappeto non si ha traccia, forse spartito come bottino di guerra dagli Arabi, che conquistarono la città nella prima metà del VII secolo.
Altre ricerche hanno rinvenuto brandelli di tappeti in diversi siti, lungo la via della seta.
Frammenti di tappeti sono stati rinvenuti in quella che era la sede del Cairo, l’antica Al-Fostat, così come nel sito archeologico di Banpo, in Cina.
Marco Polo, nel Milione parla dei tappeti presenti in Turchia.
Ma già antichi greci quali Erodoto e Senofonte citano i tappeti della Persia.
Dinastia Safavide
Nel XVI secolo in Persia regnava la dinastia Safavide, con la capitale nella bella città di Isfahan.
Fu questo un momento importante per la produzione dei tappeti, che vennero portati come doni in Occidente. Ricordiamo i Polonaise, con un medaglione centrale (in foto), molto ambiti dall’aristocrazia occidentale.
Uno sguardo d’insieme
Quindi quando e dove nasce il Tappeto!?
Questi sono alcuni esempi di ciò che fino ad oggi si sa di questi preziosi manufatti. In generale si può affermare che il tappeto nasce in Asia. Probabilmente in comunità nomadi del Caucaso, o popolazioni del centro dell’Asia. Il fine del tappeto non era quello di essere solo oggetto da ammirare, ma serviva a proteggere dal freddo invernale, molto duro in queste regioni. Il Tappeto era quindi un oggetto per ripararsi, ma i popoli del centro dell’Asia lo usavano anche come sella per i cavalli, o posato per terra come morbido e caldo pavimento, che dava, e da anche oggi, un aspetto piacevole alla casa.. o, per gli antichi popoli nomadi, alla tenda!
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