Nowrūz. Il Nuovo Giorno.
Il Capodanno persiano è una tradizione antichissima che risale ad oltre 3000 anni fa (altra antichissima festa è il 21 dicembre, Shab-e Yalda). Legata ai fenomeni naturali, l’alternarsi delle stagioni. Legata a quella che è la più basilare, essenziale delle cose. Ciò che non possiamo dominare e controllare, ma solo ammirare e scoprire con fascino. La natura, la vita e l’universo.
E così il Capodanno persiano festeggia la rinascita della vita dopo l’inverno. Cade infatti il primo giorno di primavera, il 20 o 21 Marzo (20 Marzo 2020). Riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità e dalle Nazioni Unite nel 2010 come festa internazionale, viene festeggiata da circa 300 milioni di persone in tutto il mondo, non solo in Iran, ma anche in Afghanistan, Albania, Azerbaijan, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, India, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turchia e Turkmenistan.
Non andrebbe dimenticato il suo vero significato. I simboli che vengono utilizzati, gli oggetti, le ricorrenze, non dovrebbero avere il solo fine di abbellire la casa e di portare avanti una tradizione. Il loro fine originale è quello di omaggiare la vita. Comprendendone, nel profondo delle nostre menti pensanti, i cicli, l’alternarsi delle stagioni, l’inizio, ma anche la fine.
Haft sin, il ‘tavolo’ del capodanno persiano

Per questo evento la tradizione vuole che venga preparato un tavolo con sopra alcuni elementi. È detto Haft Sin, dove Haft vuol dire 7. ‘Le sette S’. Sono infatti 7 gli elementi essenziali che devono essere presenti, anche se possono essercene di più. Ognuno di questi ha un suo significato. Vediamo cosa sono alcuni dei simboli che fan parte dell’haft-sin.

Sabzeh. Germogli. La rinascita.
Germogli di grano (o nel mio Haft-sin germogli di fieno greco e lenticchie). Grazie all’umidità l’embrione si ‘attiva’. Il seme schiude. La pianta nasce e la vita riprende.
Sib. La mela. La salute e l’amore.
Dalla pianta Malus domestica (Borkh.). Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, si proprio come le rose! Una curiosità: la mela non è il vero e proprio frutto. Il vero frutto del melo è quello che solitamente scartiamo… il torsolo!

Sonbol. Il Giacinto. La primavera.
Hyacinthus orientalis L. Proviene dal Medio Oriente. Il profumo dei suoi fiori molto intenso, fiorisce a fine inverno. Quindi ideale per essere utilizzata nell’Haft-sin. Avete però presente il suo profumo forte e pungente? Non a tutti piace!
Sumak. Sommaco. L’alba.
Pazienza e tolleranza. Una spezia usata in Medioriente, si ricava dai frutti del Sommaco (Rhus coriaria L.), essiccati e macinati. Usato poi per insaporire il Kebab. Ha un gusto un po’ acidulo.
Sir. Aglio. Contentezza.
Allium. Il bulbo è quello che siam soliti vedere, usare, comprare. Ma avete mai visto il fiore?
Serkeh. Aceto. Sofferenze e momenti difficili della vita.
Senjed. Olivo di Boemia. L’amore, azione ponderata.
La painta assomiglia all’Olivo. Si utilizza il frutto, che è commestibile. All’aspetto potrebbe vagamente sembrare un dattero, con consistenza farinosa.
Sekkeh. Monete. Prosperità. Ricchezza.
Samanu. Budino di Germogli di grano. Dolcezza, Pazienza e Resistenza
È un dolce con estratto dei germogli di grano, frutta secca e acqua di rose.
Ayneh. Specchio. Riflessione.
Anche se non inizia per ‘S’..
Mahi. Pesci rossi. La Vita.
Forse starebbero meglio fuori da una boccia d’acqua..
Altri sono poi i rituali che vengono ogni anno ripetuti. La festa si prolunga per più giorni. I preparativi iniziano già prima. Il salto del fuoco. Le pulizie della casa. L’acquisto di vestiti nuovi. Le visite ad amici e parenti.
Non vorreste festeggiare anche voi il Capodanno Persiano?